Il progetto di massima per il depuratore di Bressanone venne elaborato dalla Direzione lavori della Provincia nel 1975, ma il progetto esecutivo venne presentato solo nel 1980 a causa di ritardi nell’acquisizione del terreno. Il 1° lotto comprendeva la stazione di sollevamento, il dissabbiatore e il dispositivo di sgrassatura, la vasca di chiarificazione preliminare ed il bacino d’aerazione. Il depuratore venne messo in funzione nel 1985 come impianto meccanico. La progettazione del secondo lotto avvenne negli anni 1984-85. L’obiettivo era la realizzazione di un impianto di depurazione interamente biologico con digestione dei fanghi. La messa in funzione dell’impianto, nel 1991, rese possibile la depurazione delle acque dei Comuni membri di Bressanone, Varna e Naz-Sciaves, alle quali seguì in secondo momento Fortezza e la frazione di Mules nel comune di Campo di Trens. Nel 1988 la proprietà e la gestione dell’impianto di Bressanone passarono dall’allora Consorzio per lo smaltimento delle acque reflue “Bressanone e circondario” alla Comunità Comprensoriale. L’impianto depura ogni anno una quantità media di acque di scarico pari a piú di 5 mio.m³. In considerazione degli elevati volumi di acque smaltite e della severa legislazione riguardo ai valori di scarico degli impianti di depurazione, si rese indispensabile ampliare la capacità dell’impianto dalle attuali 36.000 unità a 60.000 (valori equivalenti per abitante). Per facilitare i lavori periodici di manutenzione è stato predisposto l’ampliamento a tre linee di depurazione distinte: in questo modo sarà possibile garantire la continuità del servizio anche in caso di manutenzione di una delle linee. Attualmente lo staff che si occupa della manutenzione dell’impianto si compone di un capo tecnico e di cinque addetti alla depurazione. È stato predisposto un servizio di guardia, in funzione ventiquattr’ore su ventiquattro, anche durante la notte e nei fine settimana, che può intervenire con tempestività in caso di guasti o malfunzionamenti.